Il terzo tempo nel Rugby
03/08/2005 - {AUTORE}

Prima della partita i giocatori si caricano e si riscaldano mentre i tifosi arrivano allo stadio per incontrarsi con gli amici e in alcuni casi per fare il cosiddetto “terzo tempo” un panino una birra prima dl fischio dell’arbitro. Poi inizia la partita: due tempi in cui si sta in campo. Si corre e si placca mentre dalle tribune si segue il tutto con partecipazione, ricordandosi che è sempre un gioco. Fino al fischio finale i giocatori e il pubblico vivono la partita in modo diverso.
Ma il rugby è uno sport che unisce.
Così è tradizione aggiungere un tempo ai due giocati sul campo in cui spettatori e giocatori finalmente, fanno la stessa cosa: partecipano alla festa dello sport e si divertono.
Durante le partite ufficiali i giocatori dopo aver fatto la doccia, si incontrano e si scambiano ricordi, regali e pacche sulle spalle, mangiando un boccone e brindando assieme. Magari proprio contro l’avversario che per tutta la partita ti ha placcato duro e battuto.
Nel terzo tempo le due squadre diventano una sola: le distanze non solo geografiche si annullano, l’agonismo che divideva scompare e diventa possibile quella crescita derivante dal confronto con il diverso che lo sport dovrebbe sempre promuovere. Non importa se questo avviene in giacca e cravatta come dopo una partita di alcuni tornei prestigiosi o in tuta fuori da un campetto di serie minore. Il terzo tempo è un istituzione di questo sport e alle volte prosegue anche dopo le cerimonie ufficiali, quando ci sono, magari in discoteca o al pub.
Lo stesso vale per i tifosi. Alla fine della partita ci si organizza sul da farsi; non è importante dove si va, l’importante è andare, rimanere insieme e divertirsi. L’incontro tra culture differenti nel terzo tempo pensiamo sia l’immagini più rappresentativa dello spirito amichevole del rugby. E’ necessario quindi sostenere questa tradizione! Chi si avvicina al rugby non può pensare di andarsene a casa dopo aver visto la partita, a meno di non volersi perdere tutto il meglio.
Questo, signori, è il Rugby. Avversari leali in campo e sugli spalti, amici per tutto il resto del tempo uniti dalla stessa passione,senza eccezioni.


Il rugby è sacrificio, è lotta all'ultimo sangue ma una volta finita la guerra viene la pace più bella.

Unico sport con un tempo in più, che si gioca davanti ad un panino e un mare di birra e...
e guai a chi ce la tocca.

Si beve e si mangia tutti insieme, si chiacchera e si discute della partita, il tutto con una pinta di birra e un sorriso.

"Ci impegneremo nel bere quanto negli allenamenti. E questo è veramente duro" Rob Andrew (ex capitano dell'Inghilterra)